Building a common house

 

 

The model of communication:  building a common house

 

Qui viene definito il modello da applicare per porre in atto la strategia proposta. Il modello proposto è denominato modello di "costruzione della capanna comune". La particolarità di questo modello è che l’attenzione non è posta sugli "oggetti" scambiati tra i comunicanti, ma sull’unico "oggetto" che essi vogliono realizzare insieme.

 

 

In comunicazione si definisce “costruzione della capanna” il metodo di comunicare che non cerca di stabilire chi ha ragione o torto su una certa opinione, quanto piuttosto di unire le forze per chiarire una certa questione da tutti i punti di vista. Questa è la metodologia da adottare per generare una relazione costruttiva tra le persone.

 

Il termine “costruzione della capanna” è stato adottato dalla cultura dei pionieri americani. Nei nuovi stanziamenti non esisteva ancora una struttura sociale ben definita. La circolazione monetaria era bassissima e altrettanto bassa la specializzazione professionale. Una delle prime regole che si stabilì in queste comunità era l’impegno di aiutarsi reciprocamente nella costruzione degli edifici. Questo riguardava non solo gli edifici pubblici, quali la chiesa, la casa delle riunioni, nei casi migliori la scuola, ecc. Tra la comunità dei pionieri esisteva l’impegno alla partecipazione di tutti agli sforzi di ogni famiglia di mettere su la propria casa. Quando un padre di famiglia ne avesse fatta richiesta, tutte le persone abili del gruppo partecipavano alla realizzazione dell’edificio: chi tagliava gli alberi, chi le preparava in tavole e pilastri, chi trasportava l’occorrente, chi realizzava la struttura, chi provvedeva al vitto dei lavoratori. Così nel giro di pochissimi giorni la nuova famiglia aveva a disposizione la struttura abitativa di base. Dopo di che sarebbe spettato alla famiglia il “renderla bella”. La comunità nel frattempo non solo si era arricchita di un nuovo nucleo, ma aveva inserito questo nucleo nella struttura di solidarietà e garanzia che proteggeva la comunità dai fattori di rischio. Il meccanismo di costruzione comune della capanna permetteva lo stabilirsi di una “polizza comune” pur in assenza di movimento finanziario.

 

Passato è il tempo dei pionieri americani. Eterne invece le dinamiche alla base della costruzione di relazioni umane. Solo una parte delle relazioni personali può essere articolata su base monetaria. Restano tantissimi altri settori in cui invece occorrono le relazioni su basi sociali di altro tipo. Così, per esempio, le relazioni tra colleghi di lavoro impiegati dalla stessa struttura non sono tra loro monetarizzabili, eppure i colleghi devono costantemente inserirsi in un contesto di domanda e offerta di servizi reciproci.

 

La metodologia della “costruzione della capanna” è stata ora meglio formalizzata dagli studiosi di scienza della comunicazione. Si tratta di un modello teso a superare il modello semplicista del “servizio postale”, cioè della comunicazione vista come il trasferimento di oggetti contenenti messaggi in codice composti e inviati da un mandante, trasmessi attraverso un medium, decodificati e interpretati da un ricevente. Questo classico modello è in grado di fare da base per l’analisi “semantica” dei brani della comunicazione, ma è inadeguato per spiegarne gli aspetti di costruzione sociale. Che sono poi quelli che a noi, nel contesto degli obiettivi di questa ricerca, interessano di più.

 

Nel modello di costruzione comune della capanna, l’attenzione non è posta sugli “oggetti” scambiati tra i comunicanti, quanto piuttosto sull’unico “oggetto” che essi vogliono realizzare insieme. Il valore – e il significato - degli oggetti scambiati è quindi funzionale al valore – e significato – attribuito all’opera  che si intende realizzare e per la quale si ha bisogno della collaborazione delle controparti. Mentre quindi ci si scambiano gli “oggetti” si dice contemporaneamente che non esistono di per sé oggetti più preziosi di altri, ma esistono certamente “capanne” realizzate bene e quelle realizzate male. Lo sforzo è da una parte realizzare bene la capanna, con il minor spreco possibile di risorse, cercando quindi un rapporto ottimale costi/benefici. D’altra parte ogni scambio di “oggetti” è allo stesso tempo un modo di reiterare il valore dello sforzo comune e quindi un modo di rafforzare l’identità sociale. Come si diceva prima, non si sta solo costruendo la “capanna” ma, tramite questa costruzione, di fatto si sta edificando il senso  di comunità.

 

Limitare il valore del servizio sanitario nazionale all’aspetto puramente “sanitario” è come limitare il valore della costruzione comune della capanna all’aspetto meramente immobiliare.